Pescara: summit parlamentari abruzzesi su chiusura Camere di Commercio

3' di lettura 05/05/2014 - 'Le Camere di Commercio sono sedimentazioni di vecchie e nuove funzioni importanti per le nostre imprese, non a caso rappresentano una delle Istituzioni più antiche, risalenti addirittura allla fine del '700. E se un’Istituzione resiste per così tanto tempo, una ragione c’è: la sua utilità'.

Così, il Sottosegretario all’Economia, Giovanni Legnini, in apertura del Tavolo di Lavoro convocato dalla Camera di Commercio, a Pescara (nella foto, con il Presidente della Repubblica). L'iniziativa, partita dai presidenti delle Camere di Commercio d’Abruzzo, mirava ad un confronto con i parlamentari abruzzesi in merito al futuro del Sistema camerale.

“Il Governo è impegnato a portare a compimento un’importante riforma, volta a più efficienza, meno costi e innovazione e riguardante tutta la Pubblica Amministrazione, ivi comprese le Camere di Commercio. Quindi è orientato a capire se le CCIAA italiane svolgono servizi utili alle imprese. Io sono convinto che sia così – ha ribadito Legnini – ed anzi vanno sempre più rafforzate, eliminando una serie di vincoli burocratici inutili”.

Dello stesso avviso la Senatrice Federica Chiavaroli, secondo la quale, “in un momento difficile come quello che viviamo, credo che un atteggiamento responsabile sia quello di fare un’analisi, ciascuno per la propria categoria, di ciò che va eliminato, perché non possiamo più permettercelo, e di ciò che invece va potenziato. Esattamente quello che ho ascoltato in Camera di Commercio, a Pescara, da parte di tutti i presidenti delle Camere abruzzesi, e cioè un’autoriforma che permetta di abolire tutto ciò che è inutile e rafforzare quanto occorra per rendere l’attività sempre più efficiente”.

Anche i parlamentari Vittoria D’Incecco e Paolo Tancredi hanno sottolineato come il Governo sia aperto ad ascoltare proposte avanzate dal Sistema camerale, per un confronto costruttivo che può avvenire entro un mese, prima cioè che verrà messa a punto la Legge di Riforma.

“I primi ad apprezzare la volontà di una riforma camerale siamo noi – ha dichiarato il presidente della Camera di Commercio di Pescara, Daniele Becci – ma sull’eliminazione dell’obbligo di iscrizione alle Camere di Commercio da parte delle imprese, non possiamo assolutamente condividere. Il Sistema camerale si regge solo con il contributo delle aziende – ha rimarcato Becci – del quale ben oltre 500 mila euro annui sono riversati allo Stato. Senza contare che le attività svolte dalle Camere di Commercio, come la promozione alle imprese, il supporto fondamentale per l’accesso al credito, solo per citarne alcune, e l’internazionalizzazione (a breve presenteremo anche un report degli ultimi 5 anni di lavoro svolto dal Centro Estero) , cesserebbero di esistere. Chiediamo dunque al Governo rispetto per le peculiarità che hanno sempre contraddistinto il Sistema camerale: bisogna riflettere molto bene prima di mettere mano ad una riforma così delicata ed importante".

L'idea è condivisa dagli altri presidenti delle CCIAA abruzzesi, tutti presenti, ovvero Giustino Di Carlantonio, Silvio Di Lorenzo e Lorenzo Santilli che, ribadendo i principi di solidarietà e sussidiarietà delle Camere di Commercio, saranno all’unisono impegnati per integrare la proposta di autoriforma, in coerenza con la bozza già evidenziata da Unioncamere nazionale.






Questo è un comunicato stampa pubblicato il 05-05-2014 alle 19:14 sul giornale del 06 maggio 2014 - 698 letture

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