Pescara: allarme terrorismo, aperta inchiesta dell’Antimafia. Alessandrini: ‘Scenari inquietanti’

2' di lettura 31/08/2014 - Anche se l’operazione è coperta dal segreto giudiziario, emergono i primi dettagli sull’inchiesta avviata dalla Procura distrettuale Antimafia dell’Aquila, che coinvolge una coppia di pescaresi residenti a Francavilla al Mare. (foto d'archivio)

Come riportato dal quotidiano 'Il Centro', l’ipotesi formulata dagli inquirenti è quella di terrorismo a scopo eversivo, con possibili azioni dirette a colpire alte cariche dello Stato. Nel mirino dell’Antimafia sono finiti 3 abruzzesi, residenti a Guardiagrele e Francavilla. A quanto pare, in casa di uno degli indagati sarebbe stata rinvenuta una mitraglietta di tipo ‘Skorpion’, oltre a diverse armi da fuoco.

Vista la natura dell’inchiesta, non sono stati diffusi ulteriori dettagli, e per ora non è possibile ipotizzare quali fossero eventuali obiettivi nel mirino del gruppo.

Subito dopo la diffusione della notizia è arrivato il commento del sindaco di Pescara, Marco Alessandrini. “La notizia delle indagini della Procura Antimafia dell'Aquila – ha dichiarato il Primo Cittadino -, su tre abruzzesi che sarebbero stati pronti ad azioni di terrorismo contro alti personaggi dello Stato, mi ha toccato profondamente. Ho letto della mitraglietta Skorpion trovata a casa del principale indagato, che tra l’altro è pescarese, e quell'arma ricorda via Fani e tante altre vittime di un terrorismo che apparteneva ad anni diversi da quelli che stiamo vivendo oggi”.

Come è noto, il sindaco è figlio di Emilio Alessandrini, magistrato pescarese assassinato durante gli anni di piombo da un commando del gruppo terroristico Prima Linea. Proprio per questo, le parole del Primo Cittadino svelano una preoccupazione che probabilmente va al di là dell’incarico oggi ricoperto.

“Ogni tanto – prosegue la nota - anche in Abruzzo si sentono notizie di cellule terroristiche che vengono sgominate, ma ho idea che il quadro sia molto diverso dalle esperienze degli anni '70: qui, la sensazione del contesto è quella di una grande frammentarietà, che rende gli scenari in cui queste organizzazioni si muovono più complessi. E' vero che oggi c'è molta rabbia sociale in giro, perché la gente è in difficoltà, però attenzione alla scorciatoia della violenza, che apre abissi da cui difficilmente si esce e da cui di certo non si può salvare il mondo”.






Questo è un articolo pubblicato il 31-08-2014 alle 17:53 sul giornale del 01 settembre 2014 - 691 letture

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