Pescara: Caso Liceo Marcono, si esprime il Consigliere provinciale Zaffiri 

4' di lettura 03/02/2022 - “Il compito principale di chi amministra è quello di assumersi responsabilità e prendere decisioni, e la vicenda del liceo ‘Marconi’ ha richiesto in maniera imperativa tali capacità."

"Le condizioni strutturali della scuola di via Marino da Caramanico erano tali che gli stessi progettisti hanno negato la possibilità di ‘adeguare’ i fabbricati, ma ne hanno dettato la demolizione e ricostruzione.

La Provincia ha innescato una straordinaria corsa contro il tempo trovando, in tempo record una valida e idonea sistemazione alternativa a una popolazione scolastica di 1.800 persone, di cui 1.500 studenti.

Gli unici ritardi sono stati innegabilmente determinati dalla strumentalizzazione di uno sparuto gruppo di docenti prima, e di alcune frange politiche poi, che ancora oggi, inzuppando il pane della polemica, dimostrano non-conoscenza delle carte, dei documenti, dei fatti e dei doveri del buon amministratore, ovvero l’ennesima occasione persa per tacere ed evitare figuracce”.

È il commento del consigliere provinciale Antonio Zaffiri, Presidente della Provincia all’epoca del progetto del Liceo Marconi.

“La lunga serie di inesattezze propinate da due docenti che avrebbero presentato addirittura un esposto-denuncia contro i lavori del loro liceo, il Marconi, impone chiarezza a precisazioni – ha ribadito il consigliere Zaffiri -. Innanzitutto: obiettivo dell’intervento della Provincia era ed è quello di garantire la sicurezza di studenti, docenti e lavoratori tutti che ogni giorno vivono nelle nostre scuole.

Quando ci siamo aggiudicati i fondi per realizzare l’intervento di adeguamento della sede del Marconi, i tecnici sono stati categorici: la scuola non poteva ospitare per un solo giorno in più i ragazzi, perché l’incolumità degli utenti non era più assicurata. L’unica strada era la demolizione e la ricostruzione dell’intero complesso.

Peccato che tale procedura, limpida, trasparente e che ha visto mettere in campo le migliori energie istituzionali, abbia incontrato l’opposizione strumentale di docenti che, contro ogni evidenza tecnica, sono scesi dalla cattedra, hanno dismesso maldestramente il proprio ruolo e, anziché preoccuparsi di formare, insegnare ed educare gli studenti loro affidati, hanno inscenato una protesta goffa, scimmiottando un ’68 ormai lontano, e cercando di manipolare poveri studenti spaventati dall’orribile catastrofe preannunciata per il rientro in classe lo scorso settembre.

Ma poi la catastrofe, purtroppo per loro, non si è materializzata: abbiamo individuato in tempo record 5 sedi alternative in cui dislocare i ragazzi e l’unico ritardo, quello inerente il rientro in aula delle ultime 17 classi destinate alla sede dell’ex Fater, avvenuto il 18 ottobre, è stato causato proprio da quella inopportuna protesta e da un atteggiamento di pervicace ostruzionismo che ci ha fatto perdere un mese di tempo.

E veniamo all’elenco delle inesattezze: i lavori di ricostruzione del Liceo Marconi stanno procedendo con tempi record, fatta la demolizione, sono già state ricostruite le fondazioni, i primi due piani del corpo centrale ed è iniziata la tamponatura del primo livello, con l’obiettivo di riconsegnare il cantiere il prima possibile. Ma evidentemente tanta celerità non suscita l’apprezzamento di alcuni docenti e dobbiamo ancora comprendere quali siano gli interessi in gioco.

Poi, quando i lavori saranno terminati, la nuova scuola ospiterà tutti i 1.500 studenti del Marconi: il primo lotto del cantiere, per 8 milioni di euro, è completamente finanziato; sono stati reperiti anche i 3milioni di euro per il secondo lotto e occorre fare solo la gara d’appalto; per il terzo lotto, che riguarda la demolizione e ricostruzione della sola palestra, abbiamo già chiesto di attingere ai fondi messi a disposizione nel Piano nazionale di Rinascita e Resilienza.

Dunque esistono i finanziamenti, esistono i progetti e ci sono tempi certi per il rientro a scuola.

Di più: a smentire la vicesegretaria provinciale Pd Leila Kechoud, fra l’altro ex consigliere provinciale con il Presidente Di Marco, e il consigliere D’Ascanio, c’è l’ultimo dettaglio inerente la locazione futura delle classi, ovvero la Provincia, già dallo scorso anno, ha stipulato i contratti di locazione per le uniche due sedi prese in affitto, ossia l’ex sede Fater e l’ex Accademia musicale, per due anni scolastici, grazie al contributo di 600mila euro erogato dalla Regione Abruzzo, e ringraziamo per la vicinanza il Presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri con il Governatore Marsilio, l’assessore Pietro Quaresimale e tutti i consiglieri regionali di Pescara, particolarmente sensibili alla vicenda.

Questo significa che tutte le cinque sedi individuate per ospitare i 1.500 studenti del Marconi sono già disponibili sino a tutto il 2023. Ma i due esponenti politici non lo sanno, semplicemente perché non si sono preoccupati di leggere le carte prima di scrivere amenità. Ritengo che della vicenda del Marconi si sia parlato a sproposito senza avere alcuna cognizione tecnico-amministrativa.

Ai docenti auguro di riacquistare la propria serenità professionale e di tornare a preoccuparsi della crescita e della formazione didattico-culturale dei nostri ragazzi, alla politica di essere sempre capace di cogliere le esigenze del territorio e di assumersi le responsabilità decisionali”.


da Antonio Zaffiri
Consigliere Provincia di Pescara

 





Questo è un comunicato stampa pubblicato il 03-02-2022 alle 18:04 sul giornale del 04 febbraio 2022 - 113 letture

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