Appalti Asl di Pescara, Domenico Mattucci e Luigia Dolce patteggiano 2 anni di reclusione

1' di lettura 04/02/2022 - L'ex manager Domenico Mattucci e la psicologa ed ex coordinatrice della cooperativa La Rondine Luigia Dolce, arrestati il 7 aprile del 2021 nell'ambito dell'inchiesta della Procura di Pescara sull'appalto pilotato da 11 milioni euro, hanno patteggiato due anni di reclusione.

Nel mirino della Procura l'affidamento della gestione di residenze psichiatriche extra ospedaliere da parte della Asl di Pescara. Per i due la pena è stata sospesa.

L'udienza si è svolta davanti al giudice per l'udienza preliminare del Tribunale di Pescara e in aula erano presenti i pubblici ministeri Luca Sciarretta e Anna Benigni, il difensore di Mattucci, l'avvocato Giuliano Milia, e i difensori di Dolce, gli avvocati Matteo Cavallucci e Augusto La Morgia. All'epoca dei fatti Mattucci era il presidente della cooperativa La Rondine che si aggiudicò l'appalto, mentre Dolce ne era la coordinatrice. Entrambi erano finiti prima in carcere e poi ai domiciliari, per poi essere rimessi in libertà il 14 maggio dopo un'ampia e dettagliata confessione.

In manette era finito anche Sabatino Trotta, 55 anni, dirigente del Dipartimento di Salute Mentale della Asl di Pescara, che nello stesso giorno del suo arrivo al carcere di Vasto si è tolto la vita.

L'unico indagato dell’inchiesta resta il direttore generale della Asl Vincenzo Ciamponi (difeso dagli avvocati Tommaso Marchese e Gianfranco Iadecola) e per lui, dopo la chiusura delle indagini, si procede con il regolare iter giudiziario. A Ciamponi viene contestato il reato di corruzione per l’esercizio della funzione, in relazione alla sottoscrizione dell’appalto. Stralciate, invece, le posizioni dei due componenti della commissione di gara.






Questo è un articolo pubblicato il 04-02-2022 alle 10:42 sul giornale del 05 febbraio 2022 - 157 letture

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